domenica 14 febbraio 2010

Like the mystics and statistics say



Canta Warren Zevon in Desesperados Under the Eaves:

Ero seduto nell'Hollywood Hawaiian Hotel
Guardando la mia tazzà di caffè vuota
Pensando che la gitana non aveva mentito
Tutti i margarita con sale di Los Angeles
Io me li berrò
E se la California scivola nell'Oceano
Come assicurano i mistici e le statistiche
Io predico che questo motel rimarrà in piedi
Fino a quando non avrò pagato il conto

Il finale che arriva all'improvviso, come un salto dal muricciolo dove il poeta era salito per declamare i suoi versi, mi ha fatto pensare alla chiusa di una poesia di Anna Achmatova:

Del suono purissimo
L'alto potere
Quasi che il distacco
Proficuo sia stato fino in fondo.
Ben noti edifici
guardano dalla morte -
E sarà l'addio
Di tutto ciò che un tempo
Mi successe...
Per una nuova perdita
Vado a casa

A tutta prima sembra un verso tirato via, come per scrollarsi di dosso l'ispirazione (di che cosa non ci si stanca?). Però, ripensandoci, si capisce così bene, grazie a quell'ultimo verso, tutto il componimento! Vado a casa. Ci si immagina la poetessa passeggiare nel boschetto davanti al portone, e comporre tra sè e sè Del suono purissimo...