mercoledì 18 febbraio 2009

Conchita Cintrón

Sitibondo il terreno, equorei gli occhi e discolo il cappello. E' morta la dea bionda delle corride.

Conchita Cintrón, scesa da cavallo, saluta il palco dopo aver ben pungolato tre tori.

lunedì 16 febbraio 2009

Ignoro se a causa del brutto esempio degli alti dirigenti o del disordine dei giornali, ma anche la persona più contrita e controllata si sguaia e si smaniera, in Italia, come affronta i temi di attualità.

venerdì 13 febbraio 2009

Un contemporaneo, un antico e un classico

"Sa che la mia promiscuità è pressocché totale, e che potrei trasformare un patibolo in un salotto, se mi gira e mi tira per il verso giusto."

"Fata viam invenient" (I fati indicheranno la via)

"Individui che davano l'impressione di esser stati dipinti con l'aerografo, così etiolata e vaporizzata mi pareva la loro personalità ufficiale."

giovedì 12 febbraio 2009

Brevi da un ufficio

Certe battute improvvise cavano dalla bocca della segretaria una risata grottesca e ventosa, che compie usando la voce della donna che sarebbe stata due secoli fa.

mercoledì 11 febbraio 2009

The seekers of gold


Piangono le vecchiette in Zimbaue, perché le verzure non si comprano più che con l'oro. Chi ha una nipote la manda al fiume a drenare zolle di greto e fare tre centigrammi d'oro. Ridono e ballano gli escherichia coli in Spagna, perché con tre centigrammi d'oro una lanterna illumina finalmente anche le case dei batteri.

martedì 10 febbraio 2009

Ieri sera mi sono recato a un presidio in difesa della Costituzione italiana, da scriversi con maiuscola perché diversa dalla complessione dell'italiano medio, e mi sono ritrovato a comprare un testo di introduzione allo spiritismo.

Out of season

Un pugno di cappotti e di bandiere accanto a una bancarella che vende il libro del comando, con la formula per arrestare un cavallo al galoppo, il colore dei dirimpettai che muta come i riflessi silicei di un'agata, la grigia violacità delle nuvole a est del monte, una musica di Beth Gibbons che sembra provenire dal sottobosco in cui i cortigiani francesi delle fulvide epoche dei Re sorbiscono l'esclusivo distillato fatto di muschio, mirtilli e amanite muscarie.

domenica 1 febbraio 2009

Battezzo questo blog come splenico spleen. Attento al continuo divenire di me, come dovrebbe essere chiunque brama un'uscita da da sé stesso, lo battezzo con un'associazione di stamane. Nella frase di Charles Baudelaire, letta in A ciascuno la propria chimera: "sotto la cupola splenetica del cielo, coi piedi nella polvere di una terra desolata come quel cielo, quegli uomini camminavano, ed avevano la fisionomia rassegnata di chi è condannato a sperare sempre", lo stato di profonda malinconia che di solito si attribuisce al poeta, o all'aura che circonda il poeta, è appunto riferita al cielo. Al cielo duole la milza? Il "glauco campo del cielo", come lo chiama D'Annunzio, è oggi bigio e piovoso.