sabato 30 maggio 2009

Le distrazioni

Oggi è un giorno luminoso, e il Sole e l'Ombra si spartiscono gloria e miseria delle superfici piane e gibbose, liscie e scabrose, pietrose di Firenze. Ieri faceva invece una sera scura e la città si apriva agli occhi deserta e ventosa. I mulinelli sostituivano gli spazzini convocando le cartacce e spazzandole via. Ancora prima, durante le ore di luce, avevo passeggiato per quelle stesse vie, subendo la vista della folla, e distraendomi con quel che si suol chiamare il brulichio della strada. Gli ampi stradali erano attraversati da cartelloni pubblicitari viaggianti, simili a brutti termosifoni che solo di profilo offrivano curve interessanti. Un uomo, in Via Jacopo da Diacceto, era affacciato alla finestra. Le circostanze lo rendevano l'immagine di Jacopo da Diacceto. La sua finestra era infatti al primo piano, giusto di lato alla targa che indicava il nome della strada. Lo sfondo della stanza dove si trovava era poi scuro, e la sua siluetta schiarita dalla canottiera di cotone bianca si stagliava come in una perfetta fotografia da studio in vesti casalinghe. Donne dal portamento solerte e magnifico mi tagliavano il passo, mi superavano, si stupivano se poi al semaforo rosso le raggiungevo. Col verde ripartivamo insieme a grandi falcate, accompagnandoci per qualche passo. Poi mi superavano di nuovo e le perdevo nel brulichio della strada. Motociclisti col mozzicone della sigaretta tra le labbra irrompevano nelle vie trafficate imprecando contro chi le popolava. I pittori aprivano le finestre per mandar via l'odor di vernice e d'acqua ragia, tenendo d'occhio i treni per non far tardi alla stazione.

giovedì 21 maggio 2009

Evoluzione

Charles Darwin, l'uomo di 200 anni fa grazie al quale David Attenborough può oggi definire Ida, il fossile dell'Eocene ritrovato a Messel, in Germania, come "l'anello di congiunzione tra l'uomo e il regno animale" senza che ne ingiungano la prigionia o l'esilio dall'Inghilterra, racconta come i cacciatori freddavano i lesti ma incauti guanachi della Patagonia. Essi si stendevano a terra scalpitando in aria e tracciando geometrie polverose e casuali. I guanachi, che da lontano prendono uomini per puma, strabuzzavano i lacrimosi occhi straboccanti curiosità. Quando il guanaco arrivava a tiro, il cacciatore sparava un paio di colpi di prova, "tutti considerati dai guanachi come parte dello spettacolo"! e poi lo stramazzava seco.

Se l'evoluzione delle specie seguisse un ritmo moderno, dal 1836 (anno del racconto di Darwin) a oggi, il guanaco si sarebbe già fatto più circospetto.

Le zampe unghiute di Ida fanno pensare a un beato un po' svogliato che aiuta una bambolina vudù a non precipitare dal Regno dei Cieli

Omologo di Ida è Archaeopteryx, di quando i serprenti si trasformavano in uccelli.

Questo uccellino visse invece quando gli Dei "falsi e bugiardi" avevano cambiato passatempo

A lui, e al suo slancio interrotto nella pietra, dedico questa canzone:



mercoledì 13 maggio 2009

L'osservatore d'insetti

L'osservatore d'insetti guardava una farfalla.
La sera era calata sulla sua casa vicina al mare e c'erano poche luci accese nelle abitazioni dei dintorni.
L'osservatore, fino a quel momento distratto, notò che la farfalla anelava avvicinarsi a lui, ma si scontrava col vetro della portafinestra.
La farfalla batteva tormentosamente le ali sottili in un movimento rapidissimo che la rendeva simile a una sfera semistrasparente.
L'osservatore si rese conto che la farfalla teneva quello strano comportamento perché abbisognava la vicinanza della luce e che non avrebbe desistito dal raggiungerla.
Solo, sperduto in un villaggio di villeggianti assenti, accese tutte le lampade che aveva in casa, nella speranza che molte altre farfalle accorressero e si affastellassero sul vetro.
Si sentì come un esploratore che si guadagna la curiosità di un indigeno meravigliandolo con le lenti di un binocolo retrattile. Anzi peggio, perché sovrappopolati anelli di quella catena che usiamo per mettere in fila il creato lo separavano dalla farfalla.
Nondimeno l'osservatore d'insetti lenì la sua solitudine, quella notte, esibendo le sue lampade come un pavone le sue piume variopinte, o come un cervo le sue lunghe, affusolate e cotonose corna.
Il giorno seguente accese dei lumi in giardino subito prima che il sole tramontasse.

domenica 3 maggio 2009

Gli alleati

Se potessi cambiare una legge annullerei immediatamente il divieto di fumare. Ero in un pub lo scorso sabato notte, bevendo tranquillamente una birra, quando quella tipa tira fuori il suo marmocchio e gli cambia il pannolino proprio sul tavolo accanto al mio. Una cosa simile non sarebbe mai successa prima che proibissero di fumare.
(Mark E. Smith)

Se meni una vita asciutta e operosa, e non ti immagini il pub in questione, guarda questo video:

Verso la fine ti sembrerà di esserci già stato

Se meni invece una vita umida e immaginifica, e ti figuri già il pub in questione, prova a immaginare anche Mark E. Smith che legge i risultati della schedina del totocalcio inglese, e poi guarda questo video:

Apparirà un biondino dall'aria sardonica

Gli aggettivi "asciutta", "umida", "operosa" e "immaginifica" rispettano la legge della scambievole contrarietà, e sono dunque combinabili. Se li combini, però, dovrai guardare tutti e due i videi.

Se dubiti che si possa ancora contare su tanto buon senso, leggi l'intervista.