lunedì 16 marzo 2009

Regreso

Sono tornato dal mare. Non ho attraversato l'oceano, e dunque non ho potuto scrivere nessuna Sinfonia del Nuovo Mondo, ma qui potete ascoltare quella di Dvořák.



E' stato però un soggiorno familiare e meditativo, per quanto possibile. Avrei potuto scrivere piuttosto una canzone simile a questa di Lucio Dalla.




Ma non ho fatto neanche questo. Ho però letto un'intervista a Giovanni Sartori che loda, usandolo per definirsi, il neologismo di Papini e Prezzolini "apoto" (colui che non beve). Mi sono chiesto se Sartori abbia capito che la via più breve al neologismo è il delirio dionisaco, la "mania" che possedeva i sapienti greci. E che credo non diverso dal possessore di Antonin Artaud quando nella commovente biografia di Van Gogh affermò, con lingua demoniaca:

van Gogh
van Gogh

mouen dabi
taouen arbi saled
mauven dibi
taunten libifa

Al di fuori di questo tutti gli uomini di questa umanità non sono che lurida tigna di rompicazzo.

Non mi azzardo a metterlo in corsivo perché è stato scritto in una lingua superiore a qualsiasi lingua umana, e allora tanto varrebbe convertire al corsivo (cioè al diverso dal carattere normale) tutto quanto ho scritto in italiano, più questa frase in spagnolo: he visto que unos españoles han entrado en la tumba de Djehuty, en Luxor, pues que salgan de inmediato!

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