sabato 18 aprile 2009

Il cattivo pompiere

Domenica, 12 Aprile 2009

L'Italia si è presa una pausa nel lusso. Abbraccia il nero, il colore dell'eleganza e dell'elegia. La sera a L'Aquila è un oscuro pianto senza suono. Ci sono i morti da seppellire. Orfani di orfani rimasti sepolti. I figli dei figli dell'ira - come dice il poeta - sotto le macerie. Non ci sono altri superstiti. E' l'ora dei miracoli. Delle apparizioni della Vergine dietro i resti. Il dolore infiamma la fede. La religione è un valium. Dicono che qualcuno ha detto che si poteva avvisare del tremore per tempo, prima che l'inferno di Dante s'impossessasse del luogo per rovesciare a chi oggi è defunto il bicchiere, il cuore, le ossa fino a lasciarli nel chassis di un'anima schiantata. E ora cosa succede? A chi ritrarranno nel cartellino "Ricercato"? Che lo domandino a Berlusconi, che si reca sui disastri per sport. Lui troverà un colpevole. Ha un pugno di giudici a libro paga. Questo facilita parecchio le cose. Nell'epicentro del dramma ha distribuito sorrisi da caimano, regalato parole idiote, gesti da buffone in mezzo alla tragedia, inviti a recarsi al mare per dimenticare lo spavento. Ha l'arroganza degli inopportuni, la falsa bontà dei frivoli. Lo vediamo indossare il casco da pompiere e ci sembra una creatura nata da un grave errore biologico. Adesso distribuirà sussidi a chi non ha che la disoccupazione, pagherà la luce a chi è al buio... Misure giuste solo se sotto la carità c'è un piano di recupero. Situazioni come questa dimostrano la caratura di un presidente e confermano quanto sia nefasto tenere un aborto della democrazia nella sala dei bottoni dello Stato. Un giorno si dovrà studiarlo con calma, il caso Berlusconi. Non è un uomo come gli altri, bensì l'incarnazione di un paese che ha fuso la propria magia con il peggio delle proprie contraddizioni. Questo amico di Aznar ha bloccato l'alternanza nel suo paese. Si è trincerato al potere grazie a un bunker di imprese. Potrebbe chiamarsi Italia, S.A. Si è emancipato dalla democrazia per andare per conto suo. E' un modo sicuro di vivere la vita. L'opacità è un rifugio eccellente per certe specie. L'oscurità gli conviene senza dubbio. L'Aquila è un oscuro pianto senza suono. E Berlusconi non è stato all'altezza delle rovine, dei cadaveri, di niente. Ancora una volta.

Antonio Lucas su El Mundo
Traduzione di Costanzo

P.S. Il poeta citato è Ben Clark

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